Non è semplice raccontare cosa sono stati i mesi che ci hanno portato al 22 novembre, il giorno di WE RUN Libere di correre. Come è capitato a molti, anche noi Angels siamo stati travolti dai cambiamenti arrivati con la pandemia. Quello che avevamo pensato di fare a gennaio dopo solo due mesi non aveva più senso né logica, tutti i nostri piani finiti gambe all’aria.
Quando a marzo è iniziato il lockdown la domanda era: mollare o tentare? In fondo nessuno avrebbe avuto niente da ridire se avessimo rinunciato a organizzare l’evento, viste le innumerevoli incognite. Siamo stati in bilico per molti giorni, soppesando i numeri e le notizie, provando a immagine uno scenario nuovo e alla fine, come spesso accade, ha vinto la voglia di provarci. Non c’è niente da fare, non riusciamo proprio a gettare la spugna. Così abbiamo reinventato ogni cosa, non solo per far vivere il nostro progetto, ma soprattutto per tentare di aiutare le donne nell’annus horribilis della violenza domestica. Abbandonarle non era contemplato.
Così alla spicciolata sono uscite fuori le idee e con le idee il desiderio di pensare in grande. Perché non uscire dalle mura di Verona e abbracciare tutta l’Italia? Tante corse e manifestazioni sportive erano già saltate, ma la nostra era molto di più di una corsa. A essere in primo piano non era lo sport ma la solidarietà, la vera sfida da raccogliere e provare a vincere.
A poco a poco l’evento ha iniziato a prendere forma. La conferma del primo sponsor, VELUX, ci ha dato speranza. Poi sono arrivati Swisscare e NaturaSì. Quando avevamo abbandonato l’idea di creare dei gadget da spedire, CMP ci ha fatto tornare sui nostri passi ed è nato lo scaldacollo che tutti avete indossato e sfoggiato con orgoglio il 22 novembre. Abbiamo disegnato un sito, costruito testi, trovato i progetti delle associazioni da sostenere (forse l’impresa più ardua), fatto rete, popolato i nostri canali social, ingaggiato amici e conoscenti, trovato ambassador che ci aiutassero a coinvolgere più persone. La fantasia ha dato il via a dirette Facebook, artigianali ma autentiche.
Non sono mancate le difficoltà, inciampare era un attimo, cambiare idea una tentazione sempre dietro l’angolo. Poi però è arrivata la magia.
Hanno iniziato a piovere le iscrizioni, le mail e i commenti sui social si sono moltiplicati e l’energia positiva ha preso il sopravvento, travolgendoci. Si sono attivati circoli virtuosi, da cosa nasceva cosa e in poco tempo, tutti i dubbi si sono dissolti. Voi eravate con noi e la vostra carica ci è arrivata forte e chiara. I pacchi sono partiti e arrivati così come le vostre foto prima del grande giorno. Poi è stato il momento dei pettorali: adulti e bambini si sono messi all’opera e sono nate vere opere d’arte. La fantasia ha preso il volo con le ali di Angels in Run.
Domenica 22 novembre la scaletta per la diretta era pronta e tutti gli ospiti ingaggiati. Saremmo riuscite a riempire 2 ore di contenuti e cose da dire? E i tempi morti? Ma quali tempi morti! Fra una corsa sulla spiaggia di Rimini con Eliana Patelli, una salita sulle colline torinesi con Oliviero Alotto, una lacrimuccia coi racconti di Susi Melloni, un sorriso con la storia della principussa (no, non è un refuso) letta dalla maestra Maria Grazia, l’entusiasmo degli Angels che correvano e camminavano… sono arrivate le 12:30 con tante cose da dire e moltissime persone – voi prima di tutto – da ringraziare. Più di 1.000 iscritti, arrivati da 16 regioni italiane, dall’Alto Adige alla Sicilia!
Ora si potrebbe dire che è tutto finito, ma c’è ancora molto da fare. Il 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è dietro l’angolo e puoi ancora fare molto. Natale si avvicina, pensa a un regalo solidale: iscriviti all’evento per regalare il nostro kit WE RUN Libere di correre a chi vuoi tu. Bastano 15 euro per far felici le persone che ami con uno scaldacollo unico, un libro inedito e dei buoni da spendere per fare altri regali. Bastano 15 euro per aiutare le donne che vogliono uscire dalla violenza.
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