Per una donna denunciare una violenza subita è un atto che richiede tantissimo coraggio. Affrontare con lucidità un dramma così doloroso e intimo, non è cosa da poco. Significa uscire allo scoperto e doversi esporre al giudizio e alle critiche altrui, in un contesto in cui troppo spesso la donna che ha subito violenza si sente sola, incompresa, priva di un sostegno morale e di risorse emotive cui attingere per farsi forza.
Allora è importante far conoscere progetti che hanno proprio lo scopo di dare sicurezza e accogliere le donne che si trovano in situazioni simili. “Una Stanza tutta per sé” è una bellissima iniziativa nata a livello nazionale dall’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e l’associazione Soroptimist International d’Italia. Lo scopo è offrire a donne vittime di violenza un luogo in cui possano trovare un’accoglienza più rassicurante e dignitosa, rispettosa della corraggiosa e difficile decisione di sporgere denuncia e raccontare a estranei ciò che ha dovuto subire.
Sono più di 100 le stanze realizzate nelle caserme d’Italia
Da pochi mesi anche Verona ha “Una stanza tutta per sé” grazie al lavoro di Soroptimist Club Verona e al contributo di Carrera Jeans. L’inaugurazione ha avuto luogo il 29 maggio, presso il comando provinciale dei Carabinieri, in Via Salvo D’Acquisto 6. Qui lavorano operatrici specializzate a mettere a proprio agio le donne vittime di violenza, ricevendole in un luogo adatto ad accogliente anche eventuali bambini.
L’iniziativa è già stata realizzata in un centinaio di caserme dei Carabinieri e mira a creare un’aula protetta per l’audizione delle donne che denunciano violenze e abusi. Purtroppo dalle cronache si legge quasi quotidianamente di episodi di violenze – fisiche o psicologiche – e di sopraffazione a danno delle fasce più deboli, che si verificano spesso in ambito familiare. Nel 2017, le denunce per casi di violenza sulle donne nel veronese sono state 20 e in quest’anno, non ancora terminato, quella stessa cifra è già stata raggiunta. Segno che il fenomeno è tristemente diffuso e in aumento, ma anche che la sensibilizzazione aiuta a farlo emergere, così da poterlo contrastare con più efficacia. E il progetto “Una stanza tutta per sé” vuole andare proprio in questa direzione, aiutando le donne nel difficile momento della denuncia, sostenendole nel loro percorso di giustizia e aiutandole a proteggere i loro figli.
Noi Angels in Run siamo fieri di poter dare luce a questa storia e ci auguriamo che il progetto continui a diffondersi e che possa essere d’ispirazione per altre iniziative che vadano nella direzione della sensibilizzazione e del contrasto a un fenomeno molto radicato nella società moderna.